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del nichel sulla zona di contatto N, tecniche sotto vuoto spinto di vaporizzazione dell’oro per la
Zona P (lo strato non poteva superare lo spessore di 200 Å), tecniche per l’ancoraggio in supporti
ceramici cuocendo a 1300 C°, in forni da noi realizzati, apposite ceramiche purissime e lavorabili.

Nell’agosto del 1963 il Segretario Generale del CNEN Dott. Felice Ippolito viene perseguito e
incarcerato con l’accusa di aver regalato con i fondi del Comitato un orologio alla segretaria ed aver
talvolta usato una Gip a livello personale.

1964-68. Nel quadro dei programmi di monitoraggio delle radiazioni, a partire dalle competenze

acquisite ecco i rivelatori di radiazioni γ costituiti da monocristalli di germanio e drogati con

procedure di deriva del Litio all’interno del monocristallo.

Il monocristallo semiconduttore di Germanio doveva avere caratteristiche di estrema purezza.
Contribuendo alla scelta del materiale fui molto colpito dalla disonestà di un fornitore, facente da
tramite con l’industria costruttrice. Questi immaginando nell’ambiente pubblico dei ricevitori
corrotti e incompetenti ci rifilò una partita di monocristalli dubbi, immediatamente rispediti al
mittente in forma raccomandata e con ricevuta di ritorno.

L’episodio mette a fuoco la flessibilità organizzativa del Laboratorio di Elettronica che consentiva,
in modo decentrato, agli addetti ai lavori di fare le ricerche di mercato per l’acquisizione dei
materiali e della strumentazione più idonei alle attività di lavoro.

Seguirono i contatori al trifluoruro di boro per la rivelazione dei neutroni termici.
La flessibilità del personale del Laboratorio era notevole. Per il processo di produzione del gas,
venne addestrato con successo presso i LNF il tecnico in montaggi elettronici Marcello Badoni.
Dovette imparare a soffiare il vetro pirex da un espertissimo soffiatore (Sabatino) fornitore
all’Università degli istituti di Chimica e Fisica.
Fu un periodo di grande produttività scientifica e tecnologica, in un ambiente giovanile, non privo
di scherzi, a volte anche di un certo rischio nei reparti delle officine meccaniche ed elettroniche, ma
permeato di una sana competitività nel lavoro sempre condiviso ed esente da invidie e arrivismi.

Uno scherzo, fortunatamente privo di conseguenze sanitarie, fu fatto a un chimico. Era buona
abitudine in tutti i laboratori terminare il lavoro 10-15 minuti prima del termine, per riassettare e
mettere a posto strumentazione e attrezzature. Il chimico aveva invece l’abitudine di assentarsi e
andare a farsi una doccia. Ebbene, furono fatte iniezioni di blu di Prussia (utilizzato dai meccanici)
nella sua saponetta e lascio immaginare cosa successe quando uscì mezzo blu dalla doccia.

Per la mappatura delle densità
di alti flussi di neutroni termici
nel core dei reattori nucleari
(109 -1014 n/cm2 sec) vennero
realizzati vari modelli di
“Termopile neutroniche”,
testate nel reattore RC1 del
C.S.N. Casaccia con flussi di
1012 n/cm2 sec e a Ispra con
flussi di 1013 n/cm2 sec .
Le discussioni fra fisici e
tecnici risolsero problemi di
tecniche costruttive, ad esempio
la disposizione dei fori sulla
testa del core del reattore
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